Poveri ma ricchi. Ma qual'è la vera felicità?

Martedì 29 maggio 2018, noi ragazzi di Campi Sal.na del magazine online “Fiori di carta”, abbiamo visto il film - commedia del 2016 “Poveri ma ricchi”, ambientato in un paesino della campagna romana Torresecca dove vive la famiglia Tucci composta dai genitori Danilo, intrecciatore di mozzarelle, Loredana casalinga, i figli Tamara e Kevi, la nonna Nicoletta, lo zio Marcello disoccupato. Nonostante la situazione economica non florida, essi sono una famiglia allegra, unita che vive in serenità. Un giorno Loredana vince 100 milioni di euro alla lotteria, e tutta la famiglia decide di godersi la vincita senza parlarne con nessuno, per evitare che tutto il paese chieda loro dei soldi, ma ben presto il segreto viene svelato e tutta la famiglia Tucci decide di emigrare a Milano per iniziare una nuova vita. Arrivati nella metropoli lombarda possono utilizzare i soldi senza doversi più nascondere. Si trasferiscono in un albergo a 5 stelle e poi si comprano un attico di lusso spendendo a piene mani. Nel frattempo Marcello conosce Valentina, una cameriera dell'hotel e subito se ne innamora, ma poiché la ragazza non riesce a sopportare le persone ricche, si finge un poveraccio, e per amor suo, si trova un lavoro come lavapiatti nello stesso albergo. Quando poi il giorno del compleanno di Marcello, Valentina lo invita a casa sua, dopo il lavoro, per festeggiare, tra i due scocca la scintilla e inizia la relazione. La nuova vita nell'ambiente altolocato finisce tuttavia stroncata da un’inaspettata e sgradita sorpresa. Danilo, appassionato di corse automobilistiche, decide di investire i soldi rimanenti in una scuderia di formula 1, ma finisce preda di un truffatore: così i Tucci si ritrovano di nuovo poveri e costretti a tornare alla vecchia vita a Torresecca, tranne Marcello che rimane a Milano e si sposa con Valentina. Tuttavia il ritorno alla normalità fa bene alla famiglia che ritrova la coesione persa per l'improvviso arricchimento. Alla fine Kevi scopre che la truffa subita dal padre è tutta una montatura ideata da lui e che grazie all'aiuto del maggiordomo Gustavo, è riuscito a salvare i risparmi della famiglia. In questo film, credo, ci riconosciamo un po' tutti: desiderosi di vincere per vivere da ricchi, per poi accorgersi che la vera ricchezza non è quella economica, ma l'armonia, l'affetto familiare e la semplicità.