Intervista a Vincenzo Bocciarelli
Intervista Vincenzo Bocciarelli
1.Dopo la maturità artistica come mai ha scelto di fare l’attore?
È stata una mia amica a portarmi al piccolo teatro di Siena dove a causa di un attore che si ammalò prese il suo posto. Avevo 14 o 15 anni, ho avuto la fortuna di recitare con Margherita Sergardi e da allora non ho più lasciato il teatro.
2.Preferisce fare teatro o cinema? Perché?
È difficile, da ragazzino sognavo di fare il cinema, a scuola ripetevo la frase “voglio fare un film”, ma al cinema ci sono arrivato dopo molti anni di teatro. In Italia poi, è molto difficile fare cinema, non è come negli USA o altrove, qui facciamo pochi film. Certo è che il cinema rimane impresso, nel teatro l’attore va verso il pubblico, non c’è la macchina da presa.
3.Qualle dei suoi sceneggiati che lei ha girato gli piace maggiormente?
Orgoglio è stata la serie più apprezzata, ma anche Don Matteo, Il bello delle donne e Incantesimo 5.
4. La sua passione per l’arte a che età ha avuto inizio?
Da sempre, sono cresciuto in una famiglia che mi ha trasmesso l’amore per le sculture, le chiese, e l’arte in generale.
5. Nella tua carriera come è stato il passaggio da attore a scrittore?
È stato fulmineo, ma ho avuto paura e pigrizia nel mettermi a scrivere. Però è sbagliato, vi consiglio di non rimandare mai nella vita. Durante il lockdown c’è stato un editore che mi ha invitato a raccontare come si sopravvive alla pandemia con l’arte. Bisogna essere semplici, sinceri, spontanei, come San Francesco nel suo cantico delle creature. Il lockdown ha fatto nascere il Bocciarelli Home Theatre, e ha favorito il mio lato da scrittore.
6. È coinciso questo passaggio con la conoscenza di Natuzza Evolo?
Era una persona speciale, era una nonna, una mamma, mi invitava a studiare, a prepararmi, perché un giorno avrei scritto un libro e così è stato.
7. Per chi non la conosce, chi è Natuzza Evolo?
8. Il libro sulle “Ali dell’arte” di cosa tratta? Perché questo titolo?
Nel libro si parla anche dell’Angelo Custode , quindi ali in questo senso e nel senso della loro funzione, cioè di farci volare, di portarci verso l’alto.
9. Lei è un attore… ma anche uno scrittore. Dove si identifica maggiormente e perché ha sentito questa necessità di esprimere le sue emozioni per iscritto?
Ho deciso di scrivere perché nella vita bisogna essere molto aperti, pronti a mettersi in discussione. Il mio problema è che le giornate non durano 60 ore, poi mi servirebbe ulteriore energia, avendo anche dei genitori anziani da seguire. La scrittura è una forma più meditativa per arrivare al cuore delle persone.
10. Che emozioni ha provato ad essere affiancato da star del calibro di Virna Lisi, Giuliano Gemma, Ornella Muti ed altri ancora?
Ho avuto la fortuna di recitare con tutte queste persone ma anche con altri grandi attori e attrici, quali ad esempio Anita Ekberg. Posso dirvi che i grandi attori si distinguono per essere anche delle belle persone, se non si è una bella persona non si può essere un grande attore.
11. Quale personaggio da lei interpretato ha lasciato il segno nella sua vita?
Non c’è un personaggio in particolare, tutti mi hanno lasciato qualcosa, tutti nascono dal lavoro. Se devo dirne uno interpretare Caligola mi è piaciuto molto, non tanto per il personaggio in sé, che è negativo, ma perché sono appassionato dell’Antica Roma, e poi mi piacerebbe fare un film di fantascienza.
12. Sul settimanale “Ora” abbiamo letto delle figure di papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e delle letture in mondovisione alla sua presenza, oltre ad aver organizzato la Via Crucis con il Centro di riabilitazione Nuovo Elaion. La religiosità quanto conta e ha contato nel suo percorso di vita?
Tantissimo, mi dispiace che tante persone non abbiano il dono della fede, io senza questa non riuscirei a vivere. Da un po’ di tempo ogni mattina dico il rosario e mi aiuta nei problemi di questi giorni.
13. Il lockdown quanto ha inciso nel mondo dell’arte?
Tantissimo, ha messo in risalto problematiche già esistenti. Adesso questo mondo ha bisogno del sostegno di tutti noi.
14. Per il futuro, quali sono i suoi progetti? A proposito di questo, in questa seconda fase di emergenza sanitaria come pensa che evolverà l’ambito artistico e letterario?
Il nostro futuro avrà un mondo nuovo con il cuore rinnovato sotto tanti aspetti, i nostri occhi stanno cambiando, pensavamo di essere indistruttibili, e invece no. Questo è un rimprovero di Dio, con tutto ciò che comporta nelle dimensioni. Dobbiamo evolverci spiritualmente, e finché ciò non succederà non finirà.