La leggenda te l'Uru

Lu Laurieddhu è un omino dispettoso. Ci sono vari nomi per chiamarlo, dipenda dalle zone del Salento. È molto dispettoso, fa le trecce ai cavalli ed esaudisce i desideri al contrario se gli prendi il cappello. Se chiedi soldi ti fa trovare sassi e viceversa. Si mette sul petto e ti fa perdere il fiato. La leggenda è così vera che c'è chi l'ha vissuta veramente. L'omino è molto buono con le persone che gli sono simpatiche.
Anna Caretto

Lu Laurieddhu, conosciuto nel Salento anche con altri nomi, tra cui Uru, è un folletto dispettoso a cui piace fare scherzi, tra cui fare rumore per svegliare le persone, intrecciare le code dei cavalli, o sedersi sul petto delle persone per non farle respirare. Se però si riesce a prendere il suo berretto si può esprimere un desiderio.
Claudio Ferraro

Oggi abbiamo letto una leggenda, la leggenda dell'Uru. Questa leggenda parla di un folletto rispettoso che si trovava nel Salento e veniva chiamato anche Laurieddhu e faceva dispetti e giocava in modo spiritoso con la gente.
Cosimo Greco

C'era una volta un folletto dispettoso, che faceva i dispetti agli animali e alle persone, faceva le trecce ai cavalli e si posava sul petto delle donne e le soffocava. A seconda delle zone, lu Laurieddhu o lu Municieddhu del Salento, faceva volare panni e fazzoletti e nascondeva i piatti. Chiara Quarta

Nella cultura salentina si narra l'esistenza di un folletto dispettoso locale grazie al racconto degli anziani. Questo folletto aveva un nome diverso a seconda della zona del Salento, da Laurieddhu a Uru. Era alto quanto un bimbo di 3 anni con orecchie e copricapo a punta. La sua caratteristica è di fare rumore nelle case per svegliare gli abitanti oppure nelle fattorie far cagliare il latte appena munto oppure ancora saltava sull'addome delle persone che dormivano. L'origine di questo folletto è misteriosa e questo proverebbe l'origine antichissima di una tradizione orale ormai andata perduta.
Andrea Monferrini

Nei tempi passati si raccontava di questo folletto che faceva tantissimi dispetti: si metteva sullo stomaco delle persone e non le faceva dormire, legava i lacci delle scarpe, legava le code ai cavalli e non riuscivano a sbrogliarle. Insomma faceva tanti dispetti e per chi aveva una fattoria i dispetti erano ancora maggiori.
Maria Concetta Tondo

La leggenda dell'Uru parla di un folletto dispettoso che viveva nel Salento. Era alto quanto un bimbo di 3 anni e aveva copricapo e orecchie a punta. Giocava con la gente in diversi modi: faceva rumore per svegliare gli abitanti, faceva volare i panni, dava dei pizzicotti. Pur essendo dispettoso non era di animo cattivo e non infieriva sulla brava gente, ma prendeva di mira le cattive persone.
Angelo Belligiano

Era un folletto dispettoso, il cui nome cambiava a seconda della zona del Salento. A Lecce aveva il nome di Laurieddhu o Lauru, nel Nord Salento aveva il nome di Uru, nel Sud Salento aveva il nome di Monaceddhu, Municeddhu o Scazzamureddhu. Per natura era dispettoso e si prendeva gioco della gente in modi diversi: faceva dei rumori per casa per svegliare gli abitanti, rovesciava i piatti e le pentole, nascondeva gli oggetti, toglieva la sedia alle donne o tirava i capelli, solleticava i piedi, dava pizzicotti. Per chi aveva una fattoria, i timori erano maggiori: intrecciava le code dei cavalli e faceva smettere alle galline di fare le uova. Il folletto saltava sull'addome mentre una persona dormiva e se gli rubavano il berretto faceva di tutto per riaverlo. Il folletto esaudiva un desiderio. Nei tempi antichi nascondeva le monete nelle pignate e scappava ridendo, ma non era di animo cattivo lu Laurieddhu. L'origine di questo nome si riferisce ai protettori della sacralità in epoca romana.
Daniela Cappello

L'Uru è un folletto che assume un nome diverso a seconda del punto del Salento in cui è collocato. Era alto quanto un bambino e faceva dispetti di vario tipo.
A. P.