Assonanze incatenate- Il mirtillo nel castello
Il castello presta la festa con le gesta del cappello.
Resta in sesta posizione rispetto alla testa.
Il martello si fa col pestello
Simona Coppola
Un giorno si fece una grande festa, un gentiluomo aveva sulla testa un bel cappello. Le sue gesta, commoventi sorprendevano tutti. Resta sempre con le sue idee, aiutando sempre qualcuno. Presta doni senza de si debba nulla. Quel profumo di mirtillo faceva impazzire la gente. La cesta sempre piena andava su e giù, per il castello, colorava con il pastello, la sesta giornata della settimana. Aiutandosi con il pestello a battere come un martello tutto ciò che era bello rendendo dolce il pistillo.
Antonio Martina
Vicino ad un castello c’erano piante di mirtillo che venivano raccolte da un contadino che per raccoglierle si metteva il cappello per ripararsi dal sole. Li raccoglieva in una cesta, gli schiacciava con il martello e gli usava per fare il colore per i capelli delle principesse che se li coloravano per le feste. Una pianta resta e serve pure per creare pastelli.
Maria Concetta Tondo
Nel castello c’era una festa. Nella cesta c’erano dei fiori di mirtillo, ma mi girava un po’ la testa quando facevo dei gesti, c’era qualcuno che suonava il martello sul cappello. Brava sei la sesta, presta attenzione e resta con noi mi dissero dei ragazzi amici.
Daniela Cappello
La mia fidanzata la portai in un castello ed il sacerdote benedì la coppia con gesta spirituali. All’interno del castello c’era un nonno vestito di rosso con un mantello blu ed un cappello rosso che si trovava vicino al cancello, prestava servizio lì da molto tempo, era il portinaio del castello. In tarda sera arrivarono gli invitati ed entrarono nel castello, ci fu prima un buffet e di conseguenza si accese la testa, con balli e canti. Alla fine della festa passò un bambino con una cesta piena di fiori con il pistillo profumato. Alla fine uscì dal castello un uomo con una corazza piena di diamanti in testa e al fianco la sua dama di corte.
A.P.
Mi tolgo il cappello
davanti a Carlo Martello
ammiro il suo castello
con il soffitto color pastello,
poi mi passa un pestello
per fare un pesto di mirtillo.
Mi racconta le sue gesta
mentre comincia una gran festa
mi gira un po’ la testa:
“Che canzone era? Forse la sesta?”
Voglio andare, ma lui mi dice: “Resta”
Federico Marra
Giovedì ci sarà una festa con una cesta di mirtillo: un uomo muoveva la testa, con in mano un martello che resta fermo, facendo delle gesta curiose. Un altro presta un pastello ad un manifestante per la sesta volta.
Giuseppina Mazzotta
In un castello c’era una festa, ogni partecipante aveva sopra una corona di mirtillo, sopra un cappello in testa. Al centro del salone, c’era una cesta piena di pistilli di zafferano. Ogni partecipante doveva grazie ad un grosso pestello, creare la polvere per poi preparare un pranzetto. All’ora sesta finì il divertimento. A tutti non resta che tornare nella propria dimora. Come ultima gesta con un pastello schiacciato con un martello ci si presta a creare un mosaico a testa.
C. A.
Marco si mette un cappello in testa e va alla festa del castello con un fiore di mirtillo nella cesta e presta attenzione a non farlo cadere.
A.C.
Il pistillo della pianta del mirtillo ha un colore rosso scuro, come se fosse stato colorato con un pastello sopra un foglio di carta e queste piante sono situate vicino ad un castello abbandonato affianco ad un rovo di more che unite insieme formano un colore viola scuro con le sfumature rosso dando un bello spettacolo. Nel 1800 in questo castello vivevano un re ed una regina con i loro sudditi e le sentinelle di guardia dando insieme una festa in compagnia dei suonatori e degli sbandieratori. Ogni invitato regalava una cesta piena di frutta ai sovrani e le donne invece un cappello fatto da loro. Per cena tutti mangiarono una testa di toro che l’arciere aveva ammazzato nel bosco. Questo è quel che resta della vita feudale e le gesta dei sovrani che comandavano il paese, ma il castello è rimasto sempre un simbolo storico.
Andrea Monferrini
Quante feste e quante gesta in questo castello, con tanta gente che porta cesti pieni di mirtilli sulla testa. Tanti cappelli color pastello riempiono e rallegrano l’atmosfera insieme a lunghi vestiti antichi. Era la sesta volta che festeggiava così in grande. C’erano anche tanti fiori con pistilli colorati e la gioia era un sentimento comune tra la gente che banchettava felicemente e allegramente.
R.L.
Nel cappello ho nascosto un piccolo martello, mi trovavo in un castello abbandonato e l’ho usato per attaccare un chiodo e me ne resta uno, l’ho usato per appendere il quadro di una festa ed ho portato dei mirtilli e anche dei pistilli in una cesta colorata di un verde pastello.
Angelo Belliggiano
Ad una grande festa incontrai un uomo con un cappello in testa. C’era un grande castello costruito con il verde pastello ed una grande cesta in cui c’erano le di lui gesta. In un angolo della stanza si notava un pestello ed un martello, ma la cosa più curiosa era proprio in un mirtillo che sembrava così grande anche senza il suo pistillo. In un attimo lui mi disse: “Vieni resta, io ti aspetto” era l’uomo della sesta, alto biondo ma senza testa!
Monia De Luca