Castello de' Monti
Siamo partiti, quasi in orario, in una piovosa mattina autunnale per recarci in visita al Castello de’ Monti di Corigliano d’Otranto. Il territorio fu abitato da civiltà protostoriche testimoniate di resti megalitici di specchie, dolmen e menhir. La fondazione del Paese è incerta e potrebbe risalire al periodo della Magna Grecia, al periodo Romano o addirittura al periodo pre-romano con i Messapi. Del periodo romano resta il tessuto urbanistico del centro storico nel quale, fra via Capiterra e Via Cavour, è individuabile un rettangolo abitativo strutturato su lotti corrispondenti a multipli o sottomultipli dell’Actus romano. Il Castello è considerato il più bel monumento di architettura militare e feudale del principio del cinquecento in terra d’Otranto, ed è sicuramente il modello più compiuto del trapasso dalle torri quadre a quelle rotonde: il Castello ha infatti impianto quadrangolare con torri angolari. Di impianto medievale, il castello fu radicalmente ristrutturato e ampliato tra il 1514 ed il 1519 da Giovan Battista de’ Monti che lo adeguò alle esigenze belliche ed ai principi dell’arte militare del tempo avvalendosi di maestranze locali. E’ interamente circondato da un fossato e si sviluppa su una pianta quadrata ai cui angoli si innestano quattro poderosi torrioni circolari. I quattro torrioni sono intitolati a quattro santi che ne sono i protettori.
Il duca Francesco Trane appartenente alla famiglia feudataria che nel 1651 aveva acquisito il feudo dall’ultimo dei de’ Monti, nel 1667 ingentilì l’austero edificio militare facendo costruire una nuova facciata, sovrapposta alla precedente; al centro fece apporre la sua statua, affiancata dalle allegorie della Giustizia e della Carità. Noi correvamo dietro alla guida che si è dimostrata molto capace e paziente oltre che istruita bagnandoci nei pezzi scoperti e lei gentilmente aspettava che fossimo tutti riuniti. Abbiamo anche visitato la Chiesa madre di San Nicola, edificata nella seconda metà del secolo XVI sulle fondamenta di una preesistente cappella. Ristrutturata nel 1622 , conserva alcuni elementi architettonici dell’antica struttura come il portale d’ingresso del 1573 sormontato da una lunetta con le statue del Redentore, della Vergine e di San Nicola di Mira. La torre campanaria, risalente al 1465, è inserita nelle mura urbane di epoca medievale. L’edificio è impostato su una pianta a croce latina a tre navate divise da colonne che reggono la copertura della navata centrale decorata da cordoni a fogliami. Noi eravamo infreddoliti e bagnati, quindi ci godemmo il viaggio di ritorno sul pulmino dove ci riscaldammo e ci asciugammo; avevamo bagnato la parte del nostro cervello adibita alla “canoscenza” di lontana memoria Dantesca di “sapere”; non dimentichiamoci che il nostro gruppo annovera fra i suoi membri dei pittori, poeti e letterati. Arrivammo verso mezzogiorno e a malincuore ci separammo. Eravamo rimaste solo Virginia e io perché non riuscivamo a metterci in contatto con il nostro autista (che altro non è che mio marito) e così ci demmo alla pazza gioia: mangiammo.