Al parco Rauccio con Stefano Spagnulo
Lunedì 15 maggio 2017, noi ragazzi dei gruppi di Campi Sal.na e di Lequile facenti parte della redazione del magazine online "Fiori di carta", ci siamo ritrovati presso il Parco Naturale Regionale Bosco e Paludi di Rauccio dove abbiamo incontrato il dottor Stefano Spagnulo studioso della natura per la Cooperativa TERRADIMEZZO. Prima di iniziare la nostra visita nel bosco, egli ci ha raccomandato di fare silenzio, di non fumare, e di rispettare le piante e l'ambiente. Ci siamo poi incamminati per un sentiero dove abbiamo potuto ammirare un leccio, l'albero più vecchio chiamato "nonno" del parco del quale ciascuno di noi nel congedarci, su invito della guida, ha abbracciato e baciato il tronco, esprimendo un desiderio. Entrati nel bosco, la nostra guida ci ha fatto notare il verso degli uccelli ivi esistenti come il tordo e la cinciallegra che si comunicavano la presenza di intrusi. Proseguendo abbiamo visto delle buche vicino le radici degli alberi scavate dai tassi, animali visibili solo di notte. Ci siamo poi seduti in uno spiazzo dove ciascuno di noi ha rivolto delle domande alla nostra guida. Egli ci ha detto che anni fa ha conseguito la laurea triennale in biologia agroalimentare e dopo due anni in nutrizione umana presso l'Università del Salento. Ma la passione per la biologia l'ha avuta da quando aveva 5 anni, quando trovando una cucciolata di gatti orfani e denutriti, li portò con sé e, nonostante il parere contrario della madre, li accudì e li studiò nel garage di casa. Da biologo nutrizionista, ci ha spiegato che l'alimentazione dei nostri nonni era migliore di quella di oggi perché mangiavano soprattutto prodotti come legumi, frutta, verdura e pesce e poca carne, salumi e digiunavano di più. Ha poi continuato a dire che oggi esistono intolleranze alimentari accertate scientificamente come quelle al glutine e al lattosio di cui prima non si era a conoscenza. Inoltre, la dieta mediterranea, l'alzarsi da tavola con uno spazietto libero nello stomaco, e ogni tanto un digiuno sarebbero ottimi punti di partenza per prevenire il cancro. La nostra guida ci ha parlato poi della sua passione per l'astronomia nata fin da piccolo guardando film sugli alieni e documentari sulla ricerca di vita nello spazio. Successivamente il firmamento e il romanticismo del cielo stellato non gli è più bastato e così si è affacciato all'astronomia. Ci ha detto poi che cosa è la nanoterapia, che consiste nell'utilizzare particelle per colpire in maniera precisa un male, una malattia o un danno all'interno dell'organismo. Anche le piante possono curare le malattie. La fitoterapia si occupa proprio di questo. Oggi molte aziende si occupano di creare prodotti a base di vegetali come la Spagirya, molto utili. Alla fine della conversazione, abbiamo ringraziato perché non capita tutti i giorni vedere e sentire cose a cui abbiamo assistito e la guida poi ci ha salutato invitandoci di ritornare una sera d'estate per godere ancora una volta l'incanto della natura nel parco per guardare le stelle e le lucciole.