Pino Cordella e la sua storia
Il capostipite della famiglia si chiamava Leonardo Cordella e costruiva corde per le navi a Firenze da cui il cognome Cordella oltre ad essere da sette generazioni stilista e sarto. Questo mestiere fu tramandato di padre in figlio. Suo padre lo ha anche obbligato a studiare, perché desiderava che si impiegasse in un pubblico ufficio, superato il concorso lavorò per quattro anni come segretario presso l’Istituto “Scarambone” di Lecce. Ma la sua passione prevalse e iniziò a confezionare abiti maschili e femminili. Per motivi di lavoro andò a Santiago del Cile e a Parigi. Pino Cordella ha avuto vari premi: nel 1971 vinse l’Oscar internazionale della moda maschile, in seguito nel 1973 anche quello della moda femminile. Quattro anni fa è stato nominato ambasciatore della terra di Puglia a Milano. Questa è una onorificenza che è stata data a vari personaggi pugliesi come Giuliano dei Negroamaro, Albano Carrisi e Renzo Arbore. Ha creato sia per papa Giovanni Paolo II che per Benedetto XVI le loro casule. Pino Cordella ha cucito abiti da sposa, ma solo per familiari e conoscenti utilizzando tessuti indiani di seta. Da dieci anni esiste una scuola frequentata da giovani provenienti da tutta Europa e che oggi lavorano nel campo della moda. Ha tre figli, e tutti e tre lavorano nella moda in settori diversi, senza che lui li obbligasse. Possiede una collezione di abiti d’epoca, la più importante d’Europa. Tuttora è il Presidente nazionale dei giovani stilisti.