Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità
Nel pomeriggio di martedì 4 giugno 2019, presso il C.D. di Campi Salentina c’è stata la proiezione del film “Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità” diretto da Julian Schnabel, presentato alla 75^ mostra del cinema di Venezia nel 2018. La pellicola racconta gli ultimi e tormentati anni del pittore olandese Vincent Van Gogh. Egli, a Parigi, è influenzato dalle tecniche pittoriche dell’impressionismo, però i suoi quadri non hanno la stessa fortuna che all’epoca avevano gli impressionisti. Decide così di recarsi ad Arles in Provenza, un paesino di campagna ideale per dipingere i paesaggi da lui amati. Gli abitanti però lo considerano un pazzo, lo maltrattano biasimando la sua arte e la sua “casa gialla” provocando nel pittore dall’animo irrequieto reazioni impulsive. Durante il suo ricovero in ospedale, il fratello minore Theo, unica persona che lo capisce e crede nelle sue doti gli propone di farsi spedire i dipinti a Parigi affinché li possa vendere. Le sue opere però non vengono apprezzate e Vincent continua a passare una vita da povero ad Arles. In seguito giunge ad Arles anche il pittore Gauguin, inizialmente amico e sostenitore di Vincent, ma poi sempre più in contrasto con quest’ultimo a tal punto da abbandonare la “casa gialla” in cui i due vivevano e lavoravano. In seguito ad un’altra crisi emotiva, Vincent si taglia un orecchio. Infine si reca in una chiesa e in un ospedale psichiatrico per cercare di riabilitarsi. Qui lo confortano solo le visite del fratello e le lettere di Gauguin. I suoi quadri saranno sempre più dipinti a colpi di pennellate corte e nervose finché arriverà alla fine dei suoi giorni con un colpo di pistola a 37 anni.Nel pomeriggio di martedì 4 giugno 2019, presso il C.D. di Campi Salentina c’è stata la proiezione del film “Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità” diretto da Julian Schnabel, presentato alla 75^ mostra del cinema di Venezia nel 2018. La pellicola racconta gli ultimi e tormentati anni del pittore olandese Vincent Van Gogh. Egli, a Parigi, è influenzato dalle tecniche pittoriche dell’impressionismo, però i suoi quadri non hanno la stessa fortuna che all’epoca avevano gli impressionisti. Decide così di recarsi ad Arles in Provenza, un paesino di campagna ideale per dipingere i paesaggi da lui amati. Gli abitanti però lo considerano un pazzo, lo maltrattano biasimando la sua arte e la sua “casa gialla” provocando nel pittore dall’animo irrequieto reazioni impulsive. Durante il suo ricovero in ospedale, il fratello minore Theo, unica persona che lo capisce e crede nelle sue doti gli propone di farsi spedire i dipinti a Parigi affinché li possa vendere. Le sue opere però non vengono apprezzate e Vincent continua a passare una vita da povero ad Arles. In seguito giunge ad Arles anche il pittore Gauguin, inizialmente amico e sostenitore di Vincent, ma poi sempre più in contrasto con quest’ultimo a tal punto da abbandonare la “casa gialla” in cui i due vivevano e lavoravano. In seguito ad un’altra crisi emotiva, Vincent si taglia un orecchio. Infine si reca in una chiesa e in un ospedale psichiatrico per cercare di riabilitarsi. Qui lo confortano solo le visite del fratello e le lettere di Gauguin. I suoi quadri saranno sempre più dipinti a colpi di pennellate corte e nervose finché arriverà alla fine dei suoi giorni con un colpo di pistola a 37 anni.