Porta Napoli , Cripta e Chiesa del Carmine
Il complesso della Chiesa del Carmine e dell'annesso Convento dei Carmelitani Scalzi
sorge nel centro storico della città. Il suo Architetto fu Giuseppe Cino, che ci lavorò dal
1714 al 1717. La facciata, divisa in tre ordini, è riccamente decorata. Il primo
ordine presenta due coppie di Santi Carmelitani (San Angelo e San Alberto) ed i profeti
Elia ed Eliseo. L'ingresso è animato da angeli sull'architrave posti a cornice di un
medaglione con l'immagine della Vergine del Carmine. Nel secondo ordune invece c'è
una grande finestra centrale e fiancheggiata dalle statue di Santa Teresa D'Avila e di
Maddalena Pazzi. L'interno è caratterizzato dall'incrocio di rette e linee curve. Il coro
e i numerosi dipinti sono certamente gli elementi principali dell'apparato decorativo
di questa Chiesa. Tra questi ricordiamo l'Annunciazione della Vergine, la Crocifissione,
Sant'Oronzo, Sant'Irene di Serafino Elmo, Sant'Oronz e San Giovanni Battista, i profeti
Elia ed Eliseo, il martirio di Sant'Irene. Nel transetto destro troviamo l'altare
di San Francesco Da Paola. Nel transetto di sinistra troviamo l'altare della
purificazione della Vergine, oltre il transetto c'è l'interessante altare
dell'Annunciazione con il dipinto di Serafino Elmo e l'altare dell'Arcangelo Michele,
di particolare interesse l'alta cupola rivestita in maioliche bianche e verdi.
Adiacente alla Chiesa visitiamo con il gruppo il bellissimo Convento dei Carmelitani, con il caratteristico chiostro quadrangolare racchiuso da coppie di imponenti colonne.
Porta Napoli: nell'opera di ricostruzione generale dell'apparato difensivo di Lecce
alla realizzazione di questa porta aspetta il compito di magnificare adeguatamente la grandezza del nuovo Cesare, l'imperatore Carlo V. volle realizzare un vero e proprio arco trionfale dedicandolo all'imperatore Carlo V. Il popolo leccese riconoscente dedica questo arco alla sua grandezza nel 1548. Verso la metà del XVIII secolo il nome originale mutò progressivamente in Porta Napoli perchè da quel punto iniziava la strada per la
capitale anche se all'inizio del secolo successivo c'era chi ancora la chiamava
"Porta Reale o di San Giusto". Un'altra tradizione antichissima afferma che prima del
1548 esisteva, fuori le mura, una cappella dedicata a San Giusto. Ricostruite e allargate
le mura quella cappella fu ricostruita all'interno e accanto alla nuova porta.
Nel 1567per un fatto miracoloso si ampliò questa cappella dedicandola a Santa Maria
della porta che è sul luogo dell'attuale chiesa ottocentesca conosciuta anche
col nome di San Luigi.