Intervista Piero Manni

In una tiepida mattina di febbraio, i ragazzi dei Centri Diurni di Lequile e Campi Sal.na sono andati ad intervistare il Dott. Piero Manni presso la casa editrice a San Cesario. Ci ha accolto il Dott. Manni e sua figlia, la Dott.ssa Grazia Manni, che ci ha accompagnato in una sala dove abbiamo potuto fare l'intervista. Spiegato il progetto di Fiori di carta, a turno abbiamo posto alcune domande: 

1) Come è nata e di chi è stata la Casa Editrice Manni?

- L'idea di creare una Casa Editrice è stata mia e di mia moglie Anna Grazia Doria, entrambi laureati in lettere. L'attività editoriale inizia nel 1984, con la rivista di letteratura "L'immaginazione", che ancora oggi si occupa di ricerca letteraria. Da subito si è creato intorno ad essa un circuito di relazioni culturali, che diventarono organiche nella programmazione di una produzione libraria. 

2) Gli scrittori di questi testi sono salentini oppure provengono da altre parti d'Italia? 

- Gli scrittori in piccolissima parte sono salentini, gli altri provengono da alcune zone d'Italia e da alcune nazioni straniere. La nostra è stata una scelta culturale aperta e non racchiusa al nostro territorio.

3) Nella stesura dei testi, vi è una programmazione da parte della casa editrice oppure gli scrittori sono liberi di scegliere gli argomenti da trattare? 

- La Casa Editrice ha una programmazione basata su tre settori: uno racchiude poesia, narrativa e saggistica; un secondo settore è dedicato alle proposte degli autori, che vengono selezionati per qualità del lavoro e commerciabilità del libro; il terzo riguarda la produzione salentina.

4) Il mondo digitale ha sostituito i libri con gli e-books. Questo ha messo in crisi l'editoria e la vendita dei libri? 

- No, perchè i libri digitali hanno potenziato il numero dei lettori, allargando la conoscenza della lettura. 

5) Ci sono differenze tra le tecniche di produzione di oggi e quelle di ieri?

- Sì e sono enormi! Dal 1972 solo in editoria, nella co-produzione, se si usa il computer, che permette di lavorare più facilmente, il costo rispetto a ieri è inferiore nella riproduzione.

6) Secondo lei, l'interesse per la lettura è diminuito?

- Attualmente si legge poco e, specialmente in Italia, questo per me è un grave danno, perchè, ai fini culturali, leggere è uguale a viaggiare. Oltre al grave danno che procura all'economia.

7) Lei è uno scrittore?

- Sì, ho scritto dei libri per la casa editrice.

8) Come concilia il lavoro con la famiglia?

- Il mio lavoro si identifica con la famiglia, perchè i miei due figli lavorano nella Casa Editrice. 

9) Quali limiti bisogna superare per invogliare le popolazioni?

- Secondo me bisogna dare nel percorso scolastico più spazio alla lettura. La scuola di oggi ha perso il suo ruolo e purtroppo essa non forma, non prepara, ma si limita all'informazione.

10) Le origini della vostra famiglia sono state importanti per impiantare la vostra attività?

- Di primo acchitto dovrei rispondere no, perchè i miei genitori erano dei contadini, ma la mobilità del Novecento ha invogliato a mandare i propri figli a scuola e questa era una promozione sociale, tanto da favorire la mia crescita. Oggi questa mobilità si è fermata, ha frenato anche la formazione sociale e fatto perdere il vero senso della vita.

Alla fine dell'intervista, la Dott.ssa Manni ci ha presentato tutti gli impiegati, descrivendone i relativi ruoli che hanno all'interno della Casa Editrice.