Riflessioni su Ulivi Tie
La lettura del libro: Ulivi Tie tratta la realtà del Salento che purtroppo oggi sta vivendo in maniera drammatica: la TAP (Trans Adriatic Pipeline), Cerano, l’ILVA e la xylella. Queste problematiche hanno mutato il nostro territorio, sia a livello ambientale, che a livello di salute. La Puglia è sempre stata una regione del Sud incontaminata che purtroppo a causa dell’economia ha subìto delle gravi conseguenze ambientali. Non trascurabili anche i problemi di salute, con un alto tasso di tumori. Dopo tanti anni di mobilitazione, i pugliesi si sono ritrovati a lottare contro muri di gomma che non hanno reso possibile alcun confronto con chi continua a sostenere questa politica contrariamente ad ogni evidenza scientifica ed empirica. La TAP è un grosso progetto che ha visto la realizzazione di un gasdotto in grado di trasportare gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa. Sono stati sradicati ulivi secolari già colpiti dal disseccamento della xylella e i fondali marini attraversati da tubature minacciose. Per Cerano e l’Ilva, pur avendo fatto un referendum per la riconversione, queste aziende continuano a lavorare con le vecchie metodologie inquinando l’ambiente. Stato e regione procedono in una battaglia schizofrenica che non ha portato ai cambiamenti sperati; in particolare per la xylella continuiamo a vedere la distruzione degli ulivi nonostante i numerosi interventi degli agricoltori, che con l’aiuto degli agronomi e ricercatori applicano metodologie non invasive e non velenose. Si è proceduto all’estirpazione degli ulivi ammalati per poi reimpiantarli con piante tolleranti al batterio che favorisce una riduzione di esposizione a future epidemie. Detto questo, l’autore del libro tesse una storia intorno a queste problematiche cogliendo lo spirito della salentinità, legato alle tradizioni popolari, familiari e ambientali. Edoardo, un ragazzo trasferitosi a Bologna ed originario di Melendugno, ritorna insieme alla sua famiglia nel suo paese d’origine per le vacanze di Natale. Appena arrivato si scontra con il fermento della gente e gli agenti fermi lì a pattugliare la zona lo informano su quello che stesse accadendo. Edoardo non si limita alle informazioni ricevute, ma approfondisce l’argomento con due dei suoi vecchi amici, Benito e Palmiro. In particolare Benito gli sottolinea che il Meridione è legato ad una mentalità atavica per quanto riguarda le proprie terre, il possesso di esse e l’inquinamento dovuto alla tap. Ma su questo argomento i due amici hanno idee diverse politicamente su come affrontare la risoluzione del problema. Ma entrambi concordano che quell’operazione economica avrebbe portato dei benefici economici all’Europa, ma non all’Italia. Per sensibilizzare l’opinione pubblica si organizza una manifestazione proprio la vigilia di Natale a San Basilio, che è una località vicina a San Foca. Edoardo, essendo una persona sensibile, si sente pienamente coinvolto in queste problematiche, tanto da non pensare alle sue vacanze, ma a dedicare il suo tempo alla promozione dell’idea di bloccare la TAP. Questo problema ambientale è a conoscenza solo dei salentini, escludendo il resto d’Italia, ma le idee e la lotta si portano sino in fondo. Arriva Natale, e si interrompe il cenone dopo aver visto in Tv il servizio sulla Tap, per andare a vedere gli ulivi illuminati che rendono il territorio magico come se abitassero folletti, fate e creature simili. Qui ad Edoardo riaffiorano dei ricordi di gioventù, quando con Paola, sua moglie, in quelle campagne ricche di vegetazione, illuminate da un caldo sole estivo, con il sottofondo delle onde marine e del frinire delle cicale, concepirono il loro figlio. Questa campagna per Edoardo è un luogo sacro e si sente molto legato ad essa. San Basilio, che adesso è al centro di tante discussioni, per Edoardo è stato il luogo in cui anni prima era avvenuto il miracolo della vita, ma è difficile comprendere per chi non è salentino cosa significhino gli ulivi per noi, di cosa voglia dire fare un bagno a Torre Dell’Orso quando il mare è calmo e l’acqua è limpida che si potrebbe mettere un libro sotto e riuscire a leggerlo. Perché quell’imprenditore dell’Azerbagian, si chiede Edoardo, deve disintegrare quella che considerava la sua campagna? La notte di Natale si era confermata una notte magica perché i salentini erano vivi, indignati e convinti di non far approdare il gasdotto.