Lecce medioevale e la sua storia nelle varie epoche
Nella mattinata del 3 dicembre 2014, con il gruppo “fiori di carta” ci siamo trovati a Porta Napoli per iniziare il percorso sui borghi medioevali del Salento. Da Porta Napoli ci siamo recati alla Chiesa dei SS. Nicolò e Cataldo, fondata ai tempi dei Normanni. Da qui siamo andati al vescovato dove abbiamo visitato la Cattedrale ed il Campanile dell’epoca del secolo sei-settecento. Al piano inferiore della Cattedrale vi è la cripta che è stata costruita su un impianto normanno e del secolo 1200. Poi usciti dal Vescovato abbiamo proseguito lungo il corso Libertini arrivando a Porta Rudiae, per addentrarci nel quartiere delle giravolte. Le giravolte sono delle stradine piccole a zig-zag e stretti vicoli caratteristici che testimoniano l'influenza islamica tra il secolo IX° ed il X°. Il nostro cammino è andato avanti per via Templari verso la Basilica di Santa Croce dove si era insediata la comunità ebraica chiamata Giudecca agli inizi del Cinquecento. All'interno di questa area urbana ci sono alcune strade riferibili alla storia degli ebrei e sono: Vico della Saponea, Via della Sinagoga, Via Abramo Balmes. Il nostro itinerario è terminato a Porta Napoli.
Lecce nell’Alto Medioevo- Dopo la caduta dell’Impero Romano, Lecce ha subito periodi di crisi economica e demografica scomparendo dal Salento. La città di Lecce subì numerose invasioni ad opera dei seguenti popoli: Greco/Gotico, Bizantino e Longobardo subendo nel 549 il saccheggio da parte degli Ostrogoti. Nel 553 Lecce non è più sede vescovile. Nel Salento si susseguono continui attacchi e invasioni da parte di Saraceni, Ungari e Slavi. Tra il IX° ed il X° secolo nel Salento vi è la lotta tra Bisanzio ed i Saraceni. Nel 925 dopo Cristo, i Saraceni distruggono Oria invadendola. In questo periodo di Lecce non si hanno notizie se non del quartiere nella zona di porta Rudiae che presenta un tipico assetto Urbanistico labirintico di derivazione islamica con strade a zig-zag, vicoli ciechi cortili privatizzati e sfalsati secondo consuetudine e il diritto islamico.
Lecce nel Basso Medioevo- Nell’anno 1000 l’impero Bizantino riconquista la Puglia, breve fase disturbata dagli attacchi dei Saraceni e dalla vittoria dei Normanni.
Lecce nell’età Normanna - Dalla vittoria di Guiscardo, Lecce è piegata completamente sotto il dominio dei Normanni nell’anno 1047. Nel 1057 viene eletto il Vescovo Teodoro dal rito latino. Lecce diventa contea: con a capo il Conte Tancredi, che diventa Re di Sicilia. Tra il secolo XI e il secolo XII vi è la ricostruzione di chiese, conventi, palazzi e le mura della città. Le mura della città furono rinforzate e subirono in questo periodo varie ristrutturazioni verso il porto di San Cataldo. L’anfiteatro romano fu usato come roccaforte, poi ripresa dalle mura del secolo cinquecentesco di Carlo V. Nel 1114 viene ristrutturata la cattedrale e la piazza. Alle spalle della cattedrale sorge il palazzo dei Conti di Lecce che ha uno stretto contatto con la Chiesa. Nel 1156-57 la città fu distrutta da Guglielmo I Re di Sicilia, ostile a Tancredi D’Altavilla, che solo con Guglielmo II potè ritornare in città. E nel 1169 potè diventare conte di lecce per poter iniziare la scalata al potere che lo porterà tra il 1190-94 ad essere eletto Re di Sicilia.
Lecce nell’età Sveva- Con l’arrivo degli Svevi la ristrutturazione urbana, subì una battuta d’arresto, forse in considerazione del fatto che la città si era dimostrata troppo attaccata alla dinastia normanna. Intorno al 1230 viene ricostruita la cattedrale e l’intera piazza del vescovato ad opera del Vescovo Roberto Volturio e che porterà al culto di Sant’Irene che poi diverrà Patrona della città. La torre che svolgeva anche funzioni di vedetta diventerà simbolo di Lecce e la troviamo a decorare un capitello nella cripta della cattedrale in opposizione allo stemma che sarà definitivamente adottato: la lupa e il leccio.
Lecce nell'età Angioina- Nel 1268 con la sconfitta di Corradino le proprietà degli Svevi vengono affidate alla Famiglia dei Brienne, fedeli al Sovrano angioino. Da Gualtieri VI° farà costruire dall’ordine dei Celestini la Basilica di S.Croce. Si costituisce così un forte legame fra potere e Basilica. Dal 1356 Lecce e il suo territorio passano sotto gli Enghien la cui contessa Maria si sposerà con Raimondello Orsini del Balzo, conte di Soleto e Principe di Taranto: si andrà così a costituire un territorio molto vasto. Alla morte di Raimondello si sposerà con Ladislao Durazzo diventando così Regina di Napoli: La città di Lecce è la seconda più importante dell’Italia Meridionale. Alla morte di Ladislao Maria ritornerà a Lecce insieme al figlio e darà avvio a un periodo di ottimo governo come testimoniano le tante opere edilizie e soprattutto “il codice di Maria d’Enghien”. Con la morte del figlio Giovanni Antonio, Lecce perderà la sua indipendenza e sarà inglobato nella Corona.
Lecce ebraica- Durante il periodo Angioino grazie allo sviluppo economico, Lecce ospitava una cospicua comunità ebraica nel quartiere detto “Pittagio di San Martino” dove oggi sorge la Basilica di Santa Croce. Solo con l’avvento degli Enghien che trasformarono Lecce in una meta ambita per chiunque avesse interessi commerciali, la città accoglie favorevolmente anche personaggi scappati da altre città. Negli Statuti di Maria d’Enghien gli ebrei paiono perfettamente inseriti e rappresentano il 12 % della popolazione. Negli anni fra il 1440 ed il 1450 appaiono alcune restrizioni nei loro confronti fra le quali l’obbligo di essere marchiati. La morte di Giovanni Antonio segna un momento di crisi economica aggravato dal diffondersi di una epidemia di peste. Sono documentati in questo periodo vari atti di intolleranza e attacchi contro gli ebrei. Alla fine del 400 che porterà un inasprimento della crisi economica culminerà con nuovi atti di intolleranza anche a causa del radicarsi di una identità cristiano cattolica. Nel 1494 si registra un attacco ed una invasione della giudecca con distruzione della sinagoga. Al suo posto verrà costruita una chiesa dedicata a santa Maria dell’Annunziata. Il quartiere di San Martino cambiò destinazione, vennero costruiti palazzi, e sotto Carlo V° si iniziarono i lavori della Basilica di Santa Croce.