Intervista all'Avvocato Domenico Carlà: Le tasse
La redazione di Fiori di Carta ieri ha avuto il piacere di intervistare l'Avvocato Domenico Carlà, per conoscere meglio il mondo delle tasse. Con quest'intervista si chiude il lavoro svolto in questi mesi sul tema "L'uomo: diritti e doveri", il quale magazine verrà prossimamente stampato in formato cartaceo. Questa l'intervista:
1) Si potrebbe vivere in un mondo senza tasse?
Non è possibile immaginare di vivere in un mondo senza tasse, per il semplice motivo che il nostro Stato, la nostra Repubblica, ha bisogno di finanziare tutti i Ministeri che gestiscono diversi rami dell’Amministrazione, quindi la sanità, la Previdenza, l’Assistenza, la Difesa del Territorio e tutti questi soldi vengono presi dagli italiani tramite le imposte sul reddito, in base al reddito di ognuno, in base a quello che guadagna e chiaramente se guadagna qualcosa. Altrimenti la macchina dello Stato non potrebbe muoversi, quindi immaginare un mondo senza tasse non è possibile, si vivrebbe nel disordine sociale.
2)Le tasse che paghiamo, secondo Lei, sono sufficientemente investite nella Sanità?
È una domanda a cui è difficile rispondere, ma ti posso dire che la Sanità è il settore a cui vengono destinate la maggior parte delle nostre imposte. Se noi andiamo a vedere i dati dell’Ispettorato al bilancio, tutte le imposte che gli italiani pagano allo Stato italiano, vengono divise tra i vari settori, tra i vari rami, e la Sanità prende il 20% dei soldi che gli italiani pagano ed è una percentuale molto alta se poi pensiamo che tutti gli altri rami del nostro Stato prendono molto meno. Purtroppo dobbiamo vedere come vengono impiegati questi soldi e certamente quello della Sanità è un problema molto importante perché gli italiani hanno bisogno che sia finanziato bene e certamente la politica non può togliere soldi alla Sanità, quindi questa percentuale di imposte difficilmente potrà diminuire.
3) Perché paghiamo tante tasse e di queste ne vengono investite solo una parte?
In realtà non è che ne vengono investite solo una parte, le imposte vengono investite totalmente. Gli italiani possono vedere, tramite una dichiarazione precompilata, grazie ad un servizio offerto dall’Agenzia delle Entrate, come vengono investiti i nostri soldi: il 20% viene investito nella Sanità, il 21% nella Previdenza e nell’Assistenza, l’11% nell’Istruzione e così via. Poi finanziamo la Difesa, l’Ordine Pubblico, i poliziotti che difendono lo Stato, i magistrati, il sostegno all’Economia e al Lavoro. Pensate quando siamo stati chiusi per la pandemia, molti soldi degli italiani sono stati dati alle imprese per finanziare il fatto che non potevano lavorare. Ovviamente bisogna stare attento alle frodi, all’utilizzo distorto di questi soldi, come ad esempio le imprese che erano solo imprese sulle carta ed hanno preso quei soldi. Quindi non è l’investimento che è sbagliato, lo Stato li investe in base a come dice la politica, poi bisogna vigilare su questi soldi.
4) L’aumento delle tasse è sufficiente a giustificare l’aumento dei prezzi dei beni di consumo?
Questa è più una domanda di Scienze delle Finanze, io non riesco a rispondere a una domanda così tecnica. In virtù di questa domanda ti devo dire che è previsto per gli anni prossimi un aumento degli scaglioni di reddito per il prelievo delle imposte, questo perché alla fine lo Stato non riesce mai a finanziare la macchina amministrativa. So che però si dice che talvolta un aumento dell’IVA corrisponda ad un aumento dei consumi, che è un po’ paradossale, ma secondo qualcuno un aumento dell’IVA può determinare un aumento dei consumi.
5) Perché, nonostante la lotta all’evasione fiscale, quest’ultima resta ancora alta? E secondo lei, gli ultra-ricchi che riescono ad eludere il fisco lo fanno perché sono particolarmente bravi o perché non sufficientemente controllati?
Il problema dell’evasione fiscale è un problema storico, classico, e non riesco a capire se la pressione fiscale ha aumentato il numero degli evasori oppure se è un problema di cultura in Italia. Però dobbiamo comprendere questo: tutti noi dobbiamo pagare le tasse per permettere a questo Stato di essere finanziato e il dovere di pagare le tasse è un obbligo morale. Ci sono tanti evasori fiscali in Italia ed è colpa del fatto che ormai raffinano sempre di più l’evasione fiscale e quindi è un’evasione fiscale molto più sofisticata, difficile da scoprire. In più c’è da dire che siamo milioni in Italia e l’Agenzia delle Entrate non ha molti dipendenti, anche se ultimamente sono stati fatti molti concorsi per aumentare i dipendenti, ma non è facile controllare tutti i milioni di italiani.
6) È vero secondo lei che i ricchi pagano più tasse dei poveri? O, in fin dei conti, sono sempre i poveri ad essere tartassati?
Ognuno di noi paga le imposte in base a quello che guadagna, se uno guadagna poco, paga poco. Vi do un po’ di percentuali: in Italia se si guadagna fino a quindicimila euro l’anno, si paga una percentuale del 23% di tasse ed è proporzionato al guadagno. Certo che per chi guadagna quindicimila euro, il 23% è tanto, è un grosso sacrificio. Se andiamo avanti nelle aliquote, vediamo che chi guadagna settantacinquemila euro l’anno o di più, paga di imposizione fiscale il 43%, che è una percentuale molto alta e ciò vuol dire che i ricchi pagano tanto, anche se è un sacrificio minore, perché possono godere di una quantità di denaro maggiore rispetto a chi guadagna meno. Però comunque si parla di percentuali elevate. Bisognerebbe trovare un ricco e chiedergli se è contento che se guadagna centomila euro, quarantatremila vanno allo Stato. Certamente non sarà contento, ma ripeto il suo sacrificio non è grosso quanto quello di chi guadagna solo quindicimila euro.
7) Che lei sappia, a quanto ammonta l’evasione più grossa della storia?
Io non so qual è l’evasione più grande che sia stata censita, però è una notizia di pochi mesi fa che nel bresciano sono stati trovati seppelliti nella terra otto milioni di euro, oggetto di evasione fiscale, seppelliti da due coniugi titolari di due grosse aziende, frutto di evasione fiscale. Otto milioni che sono saliti a quindici ed è già importante che Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza siano riusciti a risalire a questa evasione fiscale. Io non so se questa sia l’evasione più grossa della storia, ma voi pensate che quindici milioni di euro possono essere molto importanti per lo Stato per finanziare tutte le amministrazioni di cui vi ho parlato prima.
8) In passato in Italia c’erano più o meno tasse di oggi?
Oggi noi abbiamo sostanzialmente cinque scaglioni, cinque percentuali. Negli anni Settanta noi avevamo una trentina di scaglioni: pensate che se si guadagnavano fino a due milioni delle vecchie lire, si pagava solo il 10%; se si guadagnava dai due ai tre milioni, si pagava il 13% e così via. Quindi sembra che in passato si pagasse di meno o quantomeno in maniera più giusta, mentre oggi abbiamo degli scaglioni molto più ampi. Prima era un sistema molto più corretto, più aderente ai guadagni dei cittadini, oggi abbiamo degli scaglioni molto più grossi, anche se sembra che in futuro li vogliano modificare.
9) Cosa l’ha portato a specializzarsi in avvocatura tributaria?
Ho fatto l’avvocato nel diritto tributario perché mio papà era un commercialista e dunque io ho fatto l’avvocato in questa materia. Io mi occupavo di andare in giudizio soprattutto per difendere i cittadini dall’imposizione fiscale, quindi nel mio caso si trattava più di difendere i cittadini quando ricevevano degli accertamenti fiscali ingiusti, o delle cartelle esattoriali ingiuste e cercavo di riportare un po’ all’equità la situazione. Però era una materia che mi piaceva molto, anche se da due anni e mezzo non la pratico più.
10) Quali sono i compiti dell’Agenzia delle Entrate?
Ha diversi compiti. Oggi è divisa in due grandi uffici: uno si occupa di dichiarazioni dei redditi, di fare gli accertamenti sulle dichiarazioni dei redditi; poi c’è l’Agenzia delle Entrate riscossione, che invece entra in campo quando deve riscuotere i soldi che noi non paghiamo. Quindi noi con la dichiarazione dei redditi dobbiamo pagare dei soldi, se l’agenzia si accorge che noi non abbiamo pagato quei soldi, prima ci manda l’avviso bonario, dicendoci “Paga, perché non hai pagato!”. Dopo di che, se noi continuiamo a non pagare, passa tutto all’altro ufficio, che provvede in maniera un po’ più dura attraverso mezzi più pesanti e coercitivi quali il pignoramento dello stipendio, oppure il fermo amministrativo dell’automobile. Se noi non paghiamo i bolli, ad esempio, c’è il fermo amministrativo sulla macchina.
11) Perché le tasse aumentano?
Questa è una bella domanda. Le tasse aumentano perché c’è una macchina amministrativa che va finanziata e i soldi non bastano più a finanziare nulla, perché tutte le amministrazioni voglionopiù soldi e il Ministero delle Finanze non riesce più a finanziare tutte queste amministrazioni. Il problema non è tanto l’aumento delle tasse, quanto gli sprechi e l’evasione fiscale.
12) Come mai in Italia l’aliquota IVA è fra le più alte del mondo?
Questo è vero, l’IVA è un’imposta che grava su di noi quando facciamo le spese ed è in effetti tra le più alte, ma non la più alta. Nel Lussemburgo la percentuale è del 17%, in Germania del 19%, in Italia del 22%, in Ungheria del 27%. Incide su di noi, non su produttori e imprese, ma solo sui cittadini. Purtroppo è molto elevata sempre per motivi politici, è la politica che deve abbassare le imposte ma sarà difficile che avvenga una riduzione dell’IVA, perché sarebbero tutti soldi in meno per il Ministero e dunque difficoltà per finanziare tutte le Amministrazioni di cui vi ho parlato prima. Ma ripeto, non è la più alta, perché in Ungheria è del 27% e in Svezia, Danimarca e Norvegia è del 25%, anche se in questi ultimi tre Paesi la qualità della vita è molto più elevata rispetto all’Italia e si vive meglio, dunque i cittadini si possono permettere di spendere più soldi.
13) Ci sono delle tasse, tipo quella sulla casa, che sono superflue?
Se noi abbiamo una singola abitazione, ed è la casa in cui viviamo, in realtà non paghiamo tassa sulla casa. L’IMU si paga a partire dalle seconde case in poi, per cui anche in questo caso si tende a colpire chi ha più beni, chi ha più case. Ci sono altre tasse ritenute superflue, quali il canone e il bollo. Ma ripeto, sono tasse che servono per reggere molte amministrazioni e dunque difficili da eliminare.
14) Perché i soldi delle tasse non vengono investiti nei Centri diurni o comunque in chi ne ha bisogno?
Sono d’accordo con te, sarebbe molto bello, ma dipende sempre dalla politica. Io lavoro nell’ufficio tecnico di San Pietro Vernotico e lo Stato ha confiscato dei beni alla mafia e in quegli immobili oggi si svolgono diverse attività, quali ad esempio centri per gli anziani.