Libro Cuore: Il mio compagno Coretti
Questo racconto tratta di un ragazzo che si chiama Coretti. Lui studia e lavora, aiuta il padre, che è assente, e la madre che è malata. Coretti scarica la legna e in più lavora alle vendite del negozio. Un giorno andò a trovarlo un compagno e lui lo presentò alla madre. Coretti aggiustò il guanciale alla madre ed era felice del suo lavoro. Il suo compagno gli disse: "Sei felice perchè studi, lavori, sei utile a tuo padre e a tua madre. Sei molto più buono di me, caro compagno!"
Anna Caretto
Il ragazzo aveva un amico, Coretti, che era un ragazzo speciale. Aiutava la madre a rimboccarle le lenzuola, perchè lei era ammalata. Poi prendeva le fascine e le portava a casa con i ceppi e aiutava il padre alla bottega: scaricava i ceppi davanti alla bottega e il compagno gli disse "Coretti tu sei il più felice perchè studi e lavori!"
Chiara Quarta
Questo racconto parla di un ragazzo che trasportava la legna e aiutava la madre. Aveva il padre che lavorava fuori e lui era felice di rendersi utile. E oltre a lavorare, studiava pure.
Fabio Solazzo
Questa storia parla di Coretti, un ragazzo buono, diligente, iperattivo. Il padre era assente, la mamma era ammalata, quindi i lavori toccavano tutti a lui, intanto studiava la grammatica. Lui si sentiva appagato ogni volta che tagliava la legna, pensava al padre lontano, che al suo ritorno avrebbe trovato la legna già segata. Che meraviglia trovare il lavoro già pronto! E con quale spirito umano, caritatevole, accudisce la mamma: le rimbocca le coperte, le dà lo sciroppo, le sistema il fuoco, aspettando che la carne fosse cotta. Infine sua madre gli mostra il ritratto del padre di quando favweva il soldato con la medaglia al valore. Quante cose da fare, troppe! Alla fine era soddisfatto, sia dello studio, sia del lavoro e incontrando il suo amico gli disse che era felice ed era più buono di lui. Aiutare fa bene al cuore!
Monica Spagnolo
Suo padre lo aveva precedentemente sgridato e poi perdonato e vedendolo ancora giù, la madre lo mandò a fare una passeggiata. Lì incontra un suo compagno che avendo la mamma ammalata la accudisce, poi si fa in quattro per mandare avanti il negozio del padre, assente per lavoro, facendo anche più del suo dovere, perché dopo aver scaricato la legna la taglia a metà correndo a più non posso. Quando si lasciano il compagno di Coretti dice all’amico: “Sei tu il più felice, perché fai tutte queste cose con il sorriso sulla bocca”.
Giusy Sapegno
Il nostro narratore incontra il suo compagno Coretti, che aveva un carico di legna sulle spalle. Aveva la mamma ammalata da una settimana e nel frattempo faceva i compiti. Mentre badava al negozio del padre entrò in una stanza piena di cataste di legno. Mentre scriveva le proposizioni è venuta della gente a comprare la legna. Arrivò il carro che aveva già fatto due corse e il compagno di Coretti preparò il caffè per sua madre, che ne fu molto contenta.
Simona Coppola
Coretti era un ragazzo la responsabilità di lavorare e studiare nella sua bottega, perché il padre era partito per il militare e la mamma era malata. Coretti ed il suo amico aprirono la porta, entrarono nella stanza e c’era la mamma di Coretti stesa sul letto, un letto grande, con un fazzoletto bianco intorno al capo. Le portarono il caffè e poi andarono in cucina, dove Coretti mostrò all’amico un quadretto: il ritratto in fotografia di suo padre, vestito da soldato, con la medaglia al valore che aveva guadagnato nel ’66, nel quadrato del Principe Umberto e l’amico si accorse che Coretti aveva lo stesso viso del padre, stessi occhi e stesso sorriso.
Andrea Monferrini
Coretti era un ragazzo che faceva tutto ed era molto felice e aveva anche la madre malata. Io sono una che si presta a tutto e quando lo faccio mi sento molto felice.
Maria Concetta Tondo
Coretti aveva la mamma malata e accatastava la legna; suo padre doveva venire alle 7 per portarli i soldi. Coretti portò il caffè alla mamma che era a letto da 7 giorni e le presenta il compagno che le dice che è bravo e più buono di lui.
Giuseppina Mazzotta
Coretti era un ragazzo che caricava la legna sul carro che portava in casa per cuocere la carne e preparare il caffè. Preparava il burro e dava dei soldi. Vivevano felici, era un bravo ragazzo e vendeva anche delle fascine di legna.
Angelo Belliggiano
Il padre lo perdonò, ma rimase un poco triste. La madre lo mandò a fare una passeggiata sul corso. Mentre stava fermo davanti ad una bottega, si sentì chiamare per nome: era Coretti, il suo compagno di scuola, con la maglia color cioccolato ed il berretto di pelo di gatto. Un uomo gli porgeva un carico di legna e lui la pigliava e la portava nella bottega di suo padre. Allora gli chiese cosa faceva e disse che ripassava la lezione di grammatica. Mio padre è andato via col garzone, mia madre è malata e tocca a me scaricare. Mio padre starà qui alle 7 per darvi i soldi. Corse al fornello per levare la caffettiera dal fuoco, il caffè della mamma che era a letto da 7 giorni. Entrati in un’altra camera piccola, c’era la mamma di Coretti in un letto grande con un fazzoletto bianco intorno al capo: “Ecco il caffè” disse porgendo la tazza. Coretti gli mostrò un quadretto con suo padre vestito da soldato e con la medaglia al valore. Rientrato in bottega cominciò a segare i pezzi di legno. “Sei felice tu” gli disse. “Ah no, sei tu il più felice perché studi e lavori di più, caro compagno mio”.
Daniela Cappello