Le nostre riflessioni sul 41-bis

Le nostre riflessioni sul 41-bis

“Nel 41-bis i carcerati non possono comunicare con la famiglia. Stanno dentro i carcerati che hanno commesso reati gravi. Fanno sciopero e digiunano, non si comunica con l’esterno. La Corte di Cassazione mette una pena ridotta ai detenuti del carcere duro e noi siamo d’accordo sulla detenzione e affinchè le pene siano attenuate. È una cattiveria per le persone detenute che non possano guardare i video dentro al carcere.” (Daniela Cappello)

“Io per quanto riguarda l’articolo 41-bis non sono molto d’accordo per il carcere duro perché si tratta sempre di esseri umani con la propria dignità che va rispettata.” (Simona Coppola)

“Non mi sento di dare giudizi sul caso-Cospito.” (A. P.)

“Oggi al Centro Diurno, assieme a Maria, a Luigina e ad Alessia, abbiamo letto la ricerca che ho fatto sul 41-bis. Io non sono molto d’accordo sul fatto che questa legge venga applicata a Cospito perché tramite questa legge lui non può fare niente all’interno del carcere, cioè mai guardare la televisione, non avere rapporti con il mondo esterno oppure ricevere la posta coi parenti e amici. Insomma questa legge è stata data duramente.” (Andrea Monferrini)

“Io mi astengo da qualsiasi riflessione sul 41-bis e riguardo il carcere duro, in quanto è un mondo complesso.” (Antonio Martina)

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