Ladislao I
Ladislao I, detto il Magnanimo, noto come Ladislao d'Angiò - Durazzo, figlio di Carlo III e Margherita Durazzo, fu re di Napoli all'età di dieci anni sebbene sotto la reggenza della madre. Alla morte di Carlo III la monarchia degli Angiò - Durazzo rischiò il crollo perché nel regno vi furono tanti disordini che la madre Margherita non riuscì a reprimere. Lo scontro vedeva contrapposti i sostenitori del giovane re e il partito favorevole agli Angioini di Francia, che cercava di approfittare della grave situazione di crisi per scalzare dal trono la famiglia
regnante. Fra i capi del partito angioino filo-francese figuravano alcuni esponenti della famiglia dei Sanseverino e lo stesso Ottone di Brunswich, vedovo della regina Giovanna I.
Nell'anno 1387 i sostenitori degli Angioini-francesi si insediarono nella capitale e costrinsero la reggente Margherita col piccolo Ladislao I a rifugiarsi prima al castello dell'Ovo e poi alla volta di Gaeta. Proclamato re, Luigi D'Angiò si impossessò del Regno dominando i baroni ribelli. Ladislao I fu difeso dal napoletano Pietro Tomacelli, il quale era contro Luigi I e si lanciò alla conquista del trono di Napoli con successo. Infatti occupò Napoli mentre Luigi I faceva lotta contro i principi pugliesi, e venne sconfitto dalla determinazione del giovane Ladislao I. Luigi I abbandonò la propria causa e ritornò in Francia.
Il giovane re si dimostrò sempre più scaltro e più dispotico rispetto a suo padre Carlo III. All'alba del secolo XV egli si affermava leader politico espandendo la sua corona in altri Stati. Fu re di Gerusalemme, di Sicilia, conte di Provenza e Forcalquier, re d'Ungheria e principe d'Acaya e di Taranto. Nella sua vita Ladislao ebbe tre figli e una moglie che si chiamava Costanza Chiaromonte che dopo tre anni di matrimonio, morì. Si risposa nel 1403 a Napoli con Maria di Lusignano figlia del re Giacomo, anche costei morì l'anno successivo, per poi sposarsi con la vedova Maria d'Enghien pertanto il Principato di Taranto e la Contea di Lecce furono governati da Ladislao che era divenuto Principe di Taranto. Il motto "aut Caesar aut nihil" fu adottato da Cesare Borgia come suo grido di battaglia utilizzato per costruire il grande regno. Infatti Cesare Borgia e Ladislao si rassomigliano perché tentarono di tutto per conquistare "il potere e la gloria".