Intervista Felicita Scardaccione
Abbiamo conosciuto la dott.ssa Felicita Custodero a Campi Salentina. E’ una persona minuta, molto intelligente, sensibile e colta. Ha girato molto intorno al mondo, soprattutto in medio Oriente e, nello specifico, in Egitto. Così ha scritto il libro”La Fenicottera alla ricerca del sorriso perduto” Lei è stata in Egitto otto volte ed è, inoltre, un’egittologa; quindi ha parlato dell’Egitto e della cultura egizia. Lei scrive, quando non lavora come giornalista per il quotidiano “La Repubblica”per i bambini e si rende conto che è difficile parlare della violenza a loro. Comunque quando c’è un argomento interessante lo si propone al capo. E, così, si è recata a Parigi dove ci sono stati gli attentati degli scrittori sulla satira contro i mussulmani e del Bataclan. Ciò che distingue la sua scrittura ed il suo approccio sia con gli adulti sia con i bimbi è l’ironia, quindi, si è immedesimata nella Fenicottera, lei era l’Avatar. Molti bimbi non si sono mai sostati da casa loro e perciò vivono attraverso lei l’esperienza di conoscere mondi lontani. Lei stessa ha subito da questi attentati impressioni forti, ma lei è una giornalista per cui ha cercato di riportarli in modo non cruento per i bimbi. Le sue problematiche sociali riguardano i bimbi il bullismo, l’autismo, i diversi. I bambini hanno un emisfero, il sinistro, che si esprime senza regole, spontaneamente, senza malizia; talvolta capita anche in qualche adulto. Quando scrive si rifà a fatti di cronaca vera però li filtra così i bambini sanno senza malizia i fatti: il capo lei lo ha vestito da gatto nero che rappresenta la iettatura, il malaugurio; quindi sono in pericolo ed alcuni si tingono di bianco e scappano, ma fuori piove e vengono smascherati. Porta ad esempio le donne arabe che sotto il burka sono bellissime, ci tengono a se stesse. La gente non si fida più del prossimo.I ragazzi leggono anticipatamente il libro ma la scrittrice interferisce su argomenti non esplicitati. Spiega che ha sempre letto molto ed ha sempre scritto fin da bambina: diario, poesie: è una predisposizione. Lei scrive cronaca vera, ma è una realtà sdrammatizzata. Alle undici ci lasciamo perché ha un’altra intervista in una scuola.