La violenza è sempre da evitare. Fortunatamente negli anni 2000 ci sono stati grandi cambiamenti, con regole e leggi nuove a contrastare gli omicidi, i femminicidi, le violenze psicologiche e piano piano si va migliorando sempre più. Si parla molto nelle scuole, si studiano alcuni casi e si cerca di educare le persone.
Per me la violenza sia dell'uomo sulla donna che viceversa spesso si potrebbe evitare, ma purtroppo nelle coppie a volte ci si trova in situazioni di amore del tipo morboso e troppo pericoloso, un modo che può contribuire facilmente a rovinare lo stesso rapporto, via via distruggendo tutto al punto da finire in tragedie.
La violenza esiste dai tempi antichi e purtroppo esiste tuttora. Per me la violenza non dovrebbe esistere, perché a volte conduce ad atti estremi con conseguenze giudiziarie. La coppia ha bisogno di dialogare, per confrontarsi, anche se a volte si resta con le proprie idee. Bisogna ricordarsi che oggi esiste la parità di diritti tra uomo e donna.
Nel bosco c'è un terreno fertile dove crescono frutti maturi che esistono sin dal passsato. C'è una fanciulla che comunica il suo sapore e spiega incantata la cultura filosofica, ignorando la sua vita che cresce ed è piena di discussioni nel suo presente.
Incantata dalle parole durante la spiegazione di filosofia ho iniziato a leggere libri di cultura. Le nostre radici che non bisogna ignorare perché esse sono della nostra vita il presente e il passato e questo ci aiuta a crescere, a far maturare le nostre discussioni. La terra del bosco è fertile quanto la cultura, perché fa maturare i frutti che assaporiamo facendo un peccato di gola.
La pace è un tormento dell'anima, suscita in noi un caos. La felicità insieme a un ramoscello d'ulivo si rispecchia in un ruscello, ci si risveglia come se ci trovassimo in un prato. È rinascita; laddove esiste la pace sentiamo le grida di gioia dei bambini.
In una casa un'anziana signora dietro la finestra brontola mentre lavora a maglia e riflette sull'immenso illuminato dall'arcobaleno con i suoi colori. Mentre vado a correre su un prato dove ci si può inciampare e cadere vedo una macchina veloce che l'autista ha controllato.
In una casa dalla finestra si vede un arcobaleno che con i suoi colori illumina l'immenso. Si rende la vita spericolata da una vita controllata, vedo così una macchina correre veloce. Io preferisco camminare, ma si può cadere e inciampare.
Ricostruire tutta una vita, mettendo da parte il passato, pensando al mio presente. Voglia di maturare, dando frutto con filosofia in una notte incantata da parole e spiegarsi senza discussione, mettendo radici e comunicare un po' di cultura alla gente. A ritrovarsi in un bosco con terra fertile e piantare senza senso, ignorare di essere vivo e crescere con i sapori e senza peccato. Mi va di assaporare la vita, entusiasta, con il cuore in gola per l'amore che provo per te e leggere il senso della realtà.
Ritornando a casa, dopo un giorno di pioggia, vedo un arcobaleno spuntare. È adornata da colori e il sole rosso ancora immerso dà vita con una velocità che trasmette tranquillità, nonostante l'armonia controllata. Vedo una macchina veloce e spericolata, non fa altro che scappare tremendamente, non credendosi superabile. Io invece nel frattempo m'illumino andando poi verso casa vedo un passante che dal camminare inizia a correre, rischiando di inciampare e cadere. Per lui potrà essere una brutta esperienza, se non si rende un po' controllato.