Lecce nei suoi periodi storici

ALTO MEDIOEVO                                                                                                       Dopo la caduta dell’impero romano d'occidente, Lecce ha subìto periodi di crisi econo- mica e demografica. Le guerre subìte da Lecce sono state: greco-gotica, bizantina e longobarda e nel 549 fu saccheggiata dagli Ostrogoti e sempre nel 553 non fu più sede vescovile. Nel Salento si susseguirono continui attacchi e invasioni da parte di Saraceni, Ungari e Slavi. Tra il IX° ed il X° secolo vi fu la battaglia tra Bisanzio ed i Saraceni. Nel 925 d.C., i Saraceni distrussero Oria invadendola. Di questo periodo storico non è stata attestata alcuna notizia se non l'esistenza del quartiere della zona di porta Rudiae che presenta un tipico assetto urbanistico labirintico di derivazione islamica con strade a zig zag, vicoli ciechi, cortili privatizzati e sfalsati secondo la consuetudine del diritto islami- co.

NEL BASSOMEDIOEVO
Nell’anno 1000 l’impero bizantino riconquistò la Puglia, e in questo periodo di regno fu assediata dagli attacchi dei Saraceni e dalla vittoria dei Normanni.

ETA’ NORMANNA
Lecce fu sottomessa al dominio dei Normanni nel 1055 da Goffredo d'Altavilla, fratello di Roberto il Guiscardo, il quale si impadronì di quasi tutto il salento e divenne contea con a capo il conte Tancredi d'Altavilla, che sarebbe poi diventato re di Sicilia. In questo periodo vi fu la ricostruzione di chiese, conventi, palazzi e le mura della città subirono tante modifiche e l’anfiteatro romano fu usato come roccaforte. Nel 1114 vennero ri- strutturate la cattedrale e la piazza. Alle spalle della cattedrale sorge il "palazzo dei Con-ti" che ha uno stretto contatto con la Chiesa. Nel 1156-57 la città fu distrutta da Gugliel-mo I Re di Sicilia, ostile a Tancredi D’Altavilla, che solo con Guglielmo II potè ritornare in città. E nel 1169 potè diventare conte di Lecce per poter iniziare la scalata al potere che lo porterà  tra il 1190-94 ad essere eletto Re di Sicilia.

ETA’ SVEVA
Con l’arrivo degli Svevi la ristrutturazione urbana, subì una battuta d’arresto, forse in considerazione del fatto che la città si era dimostrata troppo attaccata alla dinastia normanna. Intorno al 1230 venne ricostruita la cattedrale e l’intera piazza del vescovato ad opera del vescovo Roberto Volturino e che porterà a venerare Sant’Irene che poi diverrà Patrona della città. La torre che svolgeva anche funzioni di vedetta diventerà simbolo di Lecce e la ritroviamo nel decoro di un capitello nella cripta della cattedrale in opposizione allo stemma che sarà definitivamente adottato: la lupa e il leccio.

ETA’ ANGIOINA
Nel 1268 con la sconfitta di Corradino le proprietà degli Svevi vennero affidate alla famiglia dei Brienne fedeli al Sovrano angioino. Da Gualtieri VI° farà costruire dall’ordine dei Celestini la Basilica di S.Croce. Si costituì così un forte legame fra monarchia e potere religioso. Dal 1356 Lecce e il suo territorio passarono sotto gli Enghien la cui contessa Maria si sposerà con Raimondello Orsini del Balzo, conte di Soleto e Principe di Taranto: costi-tuendo un territorio molto vasto. Alla morte di Raimondello si sposerà con Ladislao Durazzo diventando così Regina di Napoli: Lecce fu la seconda città più importante dell’Italia meridionale. Alla morte di Ladislao Maria ritornerà a Lecce insieme al figlio e darà avvio a un periodo di ottimo governo come testimoniano le tante opere edilizie e soprattutto “il codice di Maria d’Enghien “. Con la morte del figlio Giovanni Antonio Lecce perderà la sua indipendenza e verrà inglobato insieme al principato di Taranto nel demanio della Corona.

LECCE EBRAICA
Durante il periodo angioino grazie allo sviluppo economico Lecce ospitava una cospicua comunità ebraica nel quartiere detto “Pittagio di San Martino” dove oggi sorge la Basilica di Santa Croce. Solo con l’avvento degli Enghien che trasformarono Lecce in una città commerciale, si legge negli statuti, che in quel periodo gli ebrei erano un popolo perfet-tamente inserito e rappresentava il 12 % della popolazione. Negli anni fra il 1440 ed il 1450 apparirono alcune restrizioni nei loro confronti fra le quali l’obbligo di essere etichet-tati. La morte di Giovanni Antonio segnò un momento di crisi economica aggravato dal diffondersi di una epidemia di peste. Sono documentati in questo periodo vari atti di in-tolleranza e attacchi contro gli ebrei. Alla fine del '400 ci sarà un inasprimento della crisi economica che culminerà con nuovi atti di intolleranza anche a causa del radicarsi di una identità cristiano cattolica. Nel 1494 si registrò un attacco e un'invasione della giudecca con distruzione della sinagoga. Al suo posto verrà costruita una chiesa dedicata a santa Maria dell’Annunziata. Il quartiere di San Martino cambiò destinazione.