Castello di Ceglie Messapica
La nostra visita ai castelli continua facendo visita a Ceglie Messapica, un comune di 20.000 abitanti della provincia di Brindisi. Si estende tra l’altopiano delle Murge, la valle d’Itria e l’alto Salento tra i 133 m. e i 382 m. di altitudine. Il territorio è caratte- rizzato da costruzioni chiamate specchia che sono state costruite con la sovrapposi-zione di lastre di pietra a secco. Si pensa che la loro costruzione risalga al periodo messapico ed erano utilizzate per posti di vedetta, e a quel periodo appartengono mura e muraglioni che costituivano il sistema difensivo della città. All’interno della città sono stati ritrovati i templi e le necropoli e da qui provengono le iscrizioni su pietra, le monete, i vasi messapici, e reperti vari conservati nel museo. Sono qui conservati anche oggetti risalenti al paleolitico, un calco della grotta delle iene mostra il ritrovamento di ossa di lupo, bue, cervo, daino e cavalli non addomesticati.
Nelle numerose cavità sono state ritrovate numerose asce di pietra levigata. Il castello ducale di Ceglie messapica è il simbolo della città, è un maniero che risale per la porta che riguarda la torre più antica dell’anno 1.000 nell’epoca normanna. La costruzione come la vediamo oggi risale al secolo XV ad opera della famiglia Sanse- verino che conferì sempre più al complesso le caratteristiche di una fastosa dimora nobile, a scapito dell’originaria struttura militare. Il perimetro comprende tre torri circolari collegate da cortine murarie: su tutto domina un bastione quadrangolare alto 34 m. coronato da un cornicione munito di merli, barbacani, piombatoi che fu fatto costruire da Francesco Sanseverino. Un maggiore splendore la acquistò con i coniugi Giovanni e Aurelia Sanseverino ai quali succedette il figlio Giangiacomo e poi il nipote Ferrante che nel 1632 cedette il feudo ai Lubrano, e poi fu venduto a Luigi Sisto Britto, primo duca di Ceglie, i quali ebbero poteri in Ceglie fino al 1862 quando beni e titolo passarono al marchese Luigi Verusio che divenne cosi duca di Ceglie.
Ai piedi del castello si sviluppò il centro storico messapico-medievale con le sue strette vie e bianche case.
Da qui si può osservare tutto il basso adriatico e il canale d’Otranto. L’accesso è caratterizzato da un ampio portale che immette in un atrio da cui una scalinata porta ai saloni decorati con affreschi del cinquecento. Il castello è diviso in varie proprietà fra cui l’area comunale che è stata recuperata e valorizzata.