Il complesso monastico di San Niccolò e Cataldo
La Redazione "Fiori di carta", giovedì mattina ha visitato la chiesa di San Niccolò e Cataldo perché il Fai ci ha aperto il monumento. La chiesa è una preziosa gemma del romanico pugliese è ubicata fuori dalle mura urbiche della città, ed è collegata al convento degli Olivetani. Infatti il complesso monastico benedettino, passò alla congregazione di Monte Oliveto nel 1494 e gli Olivetani fecero tantissimi interventi di epoca moderna con l'architetto Gabriele Riccardi. La chiesa presenta delle decorazioni pittoriche con affreschi molto simili a quelli di Santa Caterina a Galatina. Le strutture più importanti del monastero che abbiamo visitato sono i due chiostri; quello adiacente alla chiesa fu completato nel 1559 e ospita lo straordinario pozzo a baldacchino coperto da un cupolino dal disegno ottagonale sorretto da quattro colonne. Dal 1870 il monastero fu trasformato in ospizio di mendicità e dopo quasi dieci anni di decadenza fu restaurato e acquisito dall'Università di Lecce.