storia

Visita al Castello di Trani

Il castello di Trani è uno dei più bei esempi di fortificazioni fatte erigere in Puglia da Federico II di Svevia. La costruzione, fondata sulla linea di costa del mar Adriatico, conserva l'originaria forma a pianta quadrangolare potenziata da quattro torri agli spigoli e da un muro di cinta costruito nel 1249 da Stefano di Romualdo.

I castelli di Puglia tra storia e leggenda: Castel del Monte

Castel del monte è costruito direttamente su un banco roccioso ed è universalmente noto per la sua forma ottagonale. Il cortile, anche esso di forma  ottagonale, è caratterizzato come tutto l'edificio dal contrasto derivante dall'utilizzo di breccia corallina,  pietra calcarea e marmi. Le 16 sale, otto per ciascun piano,  hanno forma trapezoidale e sono state costruite con un'ingegnosa soluzione. Lo spazio è ripartito in una camera centrale quadrata.

Il castello di Peschici

Quando siamo andati a Peschici, si è trattato di un’esperienza indimenticabile, svoltata l’ultima curva ci è apparso un meraviglioso paese adagiato su una rupe a picco sul mare che domina una baia incantevole. Qui, sulla costa si confonde il verde dei pini d’Aleppo che si specchiano nell’azzurro cristallino del mare. Gli storici Maria Teresa Rauzino ed il prof Giannini ci hanno accompagnato nel nostro itinerario storico a partire dalla “Porta del Ponte”.

Manfredonia: il Castello Svevo Angioino

Manfredonia è sul mar Adriatico e fu fondata da re Manfredi nel 1256, nei pressi dell’antico centro di origine greca di Siponto, oggi zona archeologica. Di notevole importanza furono la costruzione del castello svevo angioino e della Chiesa di S. Maria (sec. XI). Re Manfredi, nato nel 1232, era figlio naturale dell’imperatore Federico II e di Bianca Lancia, Fu reggente di Sicilia, prima per conto del fratellastro Corrado IV, e alla sua morte, per conto del nipote Corradino. Manfredi fu proclamato legittimo re nel 1258, alla morte del nipote.

Intervista ai contadini

Il lavoro contadino è cambiato con il processo di industrializzazione, ma alcune tecniche non possono essere eseguite dalle macchine perché necessitano della manodopera dell’uomo: la “spuddrimatura” (potatura verde), e la “spollonatura”. Il signor Spagnolo e la signora Nestola hanno spiegato i vari cicli della cura della vite sino alla raccolta del prodotto: nella prima fase il contadino sfoltisce la pianta dalle foglie, tale procedimento si chiama spollonatura. In primavera inoltrata, dopo un lungo riposo della pianta, escono i grappoli.

Riflessioni: La civiltà contadina

Nella nostra età post-moderna, così complessa, può succedere talvolta di pensare ai tempi più stabili, certamente meno nevrotici. A quel passato, alla civiltà contadina guardava con inevitabile malinconia il grande poeta Pier Paolo Pisolini. L'eclettico artista vedeva in quella civiltà una semplicità e autenticità nei rapporti umani che il progresso avrebbe spazzato via.

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