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Galatina e le sue chiese

La mattina dell’11 febbraio 2015 ci siamo recati a visitare la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria voluta da Raimondello, che fu il secondo figlio di Nicola Orsini terzo conte di Nola. La nonna vendette tutti i suoi gioielli per farlo diventare cavaliere e condottiero e all’età di otto anni lo accompagnò nel castello di Casaluce, dove il giovane Raimondello capì l’importanza dell’arte per celebrare una casata. Raimondello fu adottato dallo zio Raimondo Orsini del Balzo e dalla moglie Isabella d’Apia, per poter avere una discendenza.

Visita al Borgo medioevale

Oggi sono andato con la mia amica Concetta a visitare Lecce vecchia. Abbiamo visto parecchi monumenti. Siamo partiti da Porta Napoli, e con gli amici di Campi Salentina siamo andati a Porta Rudiae, per poi scendere verso la piazza del Duomo. La guida ci ha spiegato che Lecce ha ricevuto molte invasioni di altri popoli persino da parte dei Normanni.

Lecce Sveva-Angioina

La fase di ristrutturazione urbana segna una battuta di arresto con l’aiuto degli Svevi, forse perché la città di Lecce si era attaccata troppo alla dinastia normanna. Sappiamo tuttavia che nel 1230 viene ricostruita la Cattedrale e l’intera piazza del Vescovato ad opera del vescovo Volturnio. Con la battaglia di Tagliacozzo (1268) e la sconfitta di Corradino, le proprietà degli Svevi vengono affidate a principi francesi fedeli al sovrano angioino, Lecce viene dunque affidata alla famiglia dei Brienne (1266-1356).

Lecce nel Basso Medioevo e Normanna

Nell’anno 1000 l’impero Bizantino riconquista la Puglia, ma sarà solo una tappa temporanea interrotta dagli attacchi dei Saraceni e Normanni. Dal 1047 con la vittoria del Guiscardo, Lecce è assoggettata ai Normanni. Nel 1057 vengono eletti parecchi vescovi, Teodoro, Goffredo d’Altavilla e in più il Conte Tancredi che divenne re di Sicilia. Nell’ XI° e nel XII° secolo assistiamo a una fase di forte urbanizzazione grazie alla edificazione di chiese, conventi e palazzi.

Lecce nell'Alto Medioevo

Per il primo periodo medievale, dalla caduta dell’impero romano fino all’anno 1000 d.c. Durante i travagliati periodi della guerra greco-gotica (591-598) scarsissime sono le notizie sulla città. Sappiamo che nel 549 fu saccheggiata dagli Ostrogoti e che, dopo il Vescovo Venanzio attestato nel 553, Lecce non fu più fino ad età normanna, sede vescovile. Dopo varie peripezie nel 668 tra la porta di Romualdo Duca di Benevento e  Costante,  Lecce viene divisa in due parti, la parte a Nord Ovest che comprende Brindisi e Oria dove sono attestati  vescovi latini è sotto il dominio dei Longobardi.

Lecce Medioevale

Il percorso parte da Porta Napoli, le cui le vestigia cinquecentesche ci riportano alla ristrutturazione delle mura urbiche e del Castello voluto da Carlo V. Da Porta Napoli è possibile recarsi all’interno del Cimitero Monumentale di Lecce, per visitare la Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo. Mentre in città, tornando indietro e percorrendo via Palmieri, si giunge sia in Piazza Duomo sia alla Cattedrale col campanile. Usciti da Piazza Duomo lungo Corso Libertini si arriva in prossimità di Porta Rudiae per girare a sinistra e andare al quartiere delle giravolte.

2014-10-29 Vito Scardino

Oggi, alla redazione di "Fiori di Carta"  a S. Cesario, dopo tanto tempo ho rivisto i miei  amici di Campi Salentina. Abbiamo parlato di vari argomenti; la Signora Rosella ha detto che dobbiamo  programmare  il trasporto per andare a visitare il Castello di Oria. Inoltre dobbiamo intervistare un famoso regista. Alla fine della riunione, verso mezzogiorno, siamo ritornati a casa.

Visita a Tramutola

Sabato 25 ottobre 2014 sono andata insieme al gruppo del Centro Diurno di Campi Salentina  a Tramutola (Pz) per partecipare ad una manifestazione chiamata la  "Sagra della castagna". Giunti sul posto abbiamo visitato  con la guida tutto il paesino. Qui abbiamo potuto ammirare delle chiese fondate dai monaci benedettini, come quella di "Picezzo" dove i fedeli  affidavano le loro speranze per un futuro migliore. Proseguendo c'era un tratto di strada chiamato "cerasinu" perchè anticamente, qui c'erano piantati i ciliegi.

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